Quotidiano on line del III Municipio di Roma
Montesacro/Valli – Espero – Talenti – Tufello – Cinquina – Settebagni – Fidene
C. Giubileo – Colle e Nuovo Salario – Serpentara – Bufalotta – Porta di Roma 

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COMMERCIO DI QUARTIERE ALLA CANNA DEL GAS
Dopo aver fondato 40 anni fa La Quarta unico mensile cartaceo ancora in vita a Roma  in distribuzione gratuita nel 3 municipio, da oltre 30 anni metto a disposizione dei cittadini Il TUTTOQUARTIERE, guida gratuita ai servizi e negozi del territorio. Proprio in questi giorni stiamo terminando strada per strada il monitoraggio di tutte le attività commerciali, professionali, artigianali e di servizio presenti in tutti i quartieri. Il panorama che ci si presenta è davvero sconvolgente. Cartolerie, librerie, boutique , articoli e giocattoli per l’infanzia, profumerie, gioiellerie, articoli da regalo, pelliccerie e pelletterie, ferramenta, insomma tutte queste categorie di negozi che sostengono la loro famiglia, stanno scomparendo, se non hanno abbassato le serrande in modo definitivo. Oggi su 7000 attività presenti nel municipio, solo il 7% sono negozi di strada di vendita al pubblico, distribuiti  in una città grande come Firenze e con i suoi oltre 200000 abitanti. Stanno sparendo le vie dello struscio storico come via Ojetti, via Conca d’Oro, via Sacchetti. Per non parlare della periferia municipale Colle Salario, Fidene, Serpentara, Cinquina e Vigne nuove. Ormai viale Tirreno è via dell’Oriente ed il Nomentano Espero è un cimitero commerciale.  Nessuna promozione, nessuna iniziativa di sostegno, via libera a bazar, chinatown, Kebab, frutterie e poi il Porta di Roma megashopping, ciclopedonali anti parcheggio, Covid, rapine e soprattutto Amazon. Una miscela esplosiva che ha disintegrato i negozi di prossimità negando tra l’altro, dopo anni di sarificio, la continuazione dell’ attività ai propri figli. Da un anno i cantieri stazionano davanti ai pochi negozi rimasti, impedendo accesso e visibilità mentre il Comune, come se niente fosse. continua a esercitare un controllo spietato su cappottine, cartelli ed insegne richiedendo tasse ed imposte su gente ormai alla frutta. Per ultimo il dramma dell’edicole. Rispetto a 70 chioschi di 20 anni fa  ne sono rimaste una trentina sparse nel municipio, le altre sono relitti che continuano ad occupare i marciapiedi.  In conclusione si prevede un futuro oscuro con insegne spente, serrande abbassate, strade ridotte da ciclovie di raider e cicloamatori, megamarciapiedi senza passanti ma soprattutto quartieri bui dove la microcriminalità può dilagare.

Riccardo De Cataldo

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