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SFOGLIALO ORA
Ormai questa società ipertecnologica dell’apparenza è una polveriera dove chiunque è capace di qualsiasi gesto improvviso ed imprevedibile. La generazione Z è la più esposta.
Giulia de Cataldo
Strage di Paderno, la furia di Riccardo: 68 coltellate per sterminare la sua famiglia «Sabato sera ho avuto un’esplosione, non avevo pianificato di ammazzarli». Ha chiesto di vedere il nonno e passa le giornate a leggere.
Prima i commenti della gente e dei cronisti "Un gesto inspiegabile, una famiglia normale, nessun motivo di contrasto”, poi la lunga sequenza di interventi di psichiatri, sociologi, educatori con la loro solita e obsoleta pretesa di interpretare le motivazioni di un gesto tragico e disperato. Massimo Recalcati "Quei ragazzi sospesi tra desideri e realtà nelle famiglie senza più parole: ecco cosa ci dice la strage di Paderno Dugnano". Luigi Cancrini "Ragazzi come fortezze vuote, che nascondono l'abisso che hanno dentro dietro un paravento di normalità". Paolo Crepet "Basta con il pietismo, basta parlare di fragilità. I segnali c’erano, semplicemente non sono stati visti. I genitori di oggi controllano i voti scolastici in tempo reale, ma non sanno dove sono i figli alle tre di notte” Quindi tutto nasce dalla mancanza di dialogo con una famiglia afona che in un'apparenza di normalità è incapace ad individuare segnali di disagio interiore del proprio figlio e che nelle parole di Crepet sembra provenire dalla estrema libertà e mancanza di controllo genitoriale. Cause ed effetti sembrano arrotolarsi fra di loro senza giungere al vero motivo che proprio dal protagonista possa essere compreso. Perchè l'ho fatto? Avevo un fuoco dentro! Ma da che cosa era generato? Un rimprovero, una forte gelosia, un sentimento d'abbandono? Niente, la fortezza vuota definita da Cancrini. doveva scagliare olio bollente che aveva dentro e questo ha fatto, forse per liberarsene. A margine dei commenti c'è quello forse più illuminante per capire questo gesto di omicidio plurimo. Dice Diego Fusaro "Quello che stupisce di questa tremenda vicenda che non si sia trovato alcun movente. Il movente quindi è il "niente", ovvero il nichilismo dilagante di questa nostra epoca che Nietzsche profetizzava con il termine “L'ospite più inquietante". Allora se si vuole realmente intercettare questa pulsione ad uccidere, occorre comprendere l'abisso nichilista da che cosa è generato. Nessun movente quindi è proprio il nulla il responsabile.” I nati nel nuovo millennio sembrano sempre più assomigliare ad una stirpe diversa, vivono il presente come unica realtà della loro esistenza. Per loro la memoria è un file da scaricare in caso di necessità. Tradizione, famiglia, religione, politica sono inutili ed obsoleti orpelli custoditi nel baule di casa insieme ad oggetti e foto vintage. Tutto è scaricabile all'istante, come l'emozione che si brucia in un attimo, nulla a loro dona stupore e meraviglia in un susseguirsi di sensazioni in rapida comparsa e scomparsa, come un messaggio Wa o una foto su instagram. In questo supermarket mediatico aperto no stop, è praticamente impossibile soffermarsi a riflettere, poichè gli scaffali sono pieni di immagini e sensazioni da consumare. Il futuro poi sembra non esistere, Il mondo degli adulti tutto concentrato a vedere in loro una propria replica plaude questa nuova condizione z generazionale chiusa nella sua gabbia mediatica facilmente istruibile e controllabile fin dall' infanzia.
Riccardo De Cataldo
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