Esterno giorno. Pomeriggio estivo. Zona Tufello, rettangolo ritagliato tra le vie Monte Ruggero, Rocchetta, Croce e Soprano. Dieci ragazzini, nudi contro vestiti, giocano a calcetto sotto il sole dentro un campo privo di porte. Musica a palla proveniente da una piccola cassa vicino alle panchine sconocchiate. Il deserto di cemento che hanno intorno sembra la pista d’atterraggio d’un eliporto. Era da anni che gli abitanti, invano, chiedevano alle istituzioni un intervento, che restituisse alla comunità quel centro sportivo che ha visto crescere generazioni di ragazze e ragazzi del quartiere. Alcuni Presidenti di Municipio hanno chiacchierato un pò, ma gira che ti rigira la situazione continuava a non sbloccarsi. Alla fine, l’intervento, i cittadini hanno deciso di farlo da sé, dal momento che tra le erbacce, la spazzatura e il decadimento delle strutture, l’intera area era diventata impraticabile. Così, lo scorso maggio, hanno dato il via a una serie di attività volte al recupero di quegli spazi ormai abbandonati al degrado più totale, allo scopo di farli tornare a respirare. Come è giusto che sia. Ora, è chiaro che non dovrebbe spettare alla gente comune scendere in campo in prima persona, quando gli organi municipali latitano. Checché ne dica il buon Marchionne, con la faciloneria solita della fazione politica a cui appartiene, deresponsabilizzante per partito preso. Esistono infatti percorsi istituzionali precisi da attuare, per cambiare e rimettere a posto le cose, ma, come sempre, vige e vince un immobilismo tale che in qualche maniera spinge, per non dire che quasi costringe, i cittadini a operare per proprio conto e mettere in atto delle imprese che, seppur positive nelle intenzioni, infrangono la legalità. Ritrovandosi poi cornuti e mazziati quando vengono regolarmente fatti sgomberare, mentre invece chi detiene lo scettro del potere ne arraffa senza sforzo i risultati e se ne sbatte.
CAMPO F. BARRASSO – DETROIT DI VIA MONTE RUGGERO IN PIENO DEGRADO
Chiuso dal 2015, aveva ripreso vita solo attraverso i cittadini del Tufello. Ma dopo i lucchetti, ora senza la messa in sicurezza, è un pericolo per i ragazzi che lo frequentano
Fabrizio Ciofani
