CASE ATER SERPENTARA. ABBANDONO, DEGRADO E PERICOLO CROLLI

Ott 17, 2022 | Quartieri, Uncategorized

La situazione delle case Ater di via Pinza e via Badiali, nel popoloso quartiere Serpentara, è drammatica.                   Così ce la illustra e documenta documenta il consigliere del terzo municipio, Fabrizio Bevilacqua:

“Nelle case Ater di Serpentara 2, Via Ezio Pinza e Via Cesare Badiali  i cittadini stanno vivendo, da più di trent’anni, una situazione assurda e paradossale.
Le cantine dei palazzi della zona, infatti, sono state chiuse e dichiarate inagibili dai Vigli del Fuoco, più di trent’anni fa. Il tutto per colpa di alcune infiltrazioni che hanno arrugginito e fatto crollare la scala di ferro che permetteva l’accesso al sottoscala.
Ci si aspettava un intervento rapido a tutela della salute pubblica soprattutto per salvaguardare le categorie più fragili. E invece, da allora, nessuno ha fatto nulla e nessuno ha più messo piede in quelle cantine. Intanto le perdite e le infiltrazioni continuano. Anzi, sono peggiorate. Anche da fuori, nonostante le porte delle cantine siano chiuse, si sente, chiaramente, uno scroscio d’acqua continuo, che cade giù nel seminterrato.
Che situazione ci potrà mai essere oggi, dopo più di trent’anni d’incuria, in quelle cantine? Si è creato un lago sotterraneo? Delle paludi? Delle sabbie mobili che rischiano d’inghiottire il palazzo? Nessuno lo sa. L’unica cosa certa è che in quel sottoscala vivono topi, rospi e zanzare, che ogni tanto, a gruppi, escono fuori da qualche fessura.
L’Ater, oltre a non riparare nulla, non si occupa nemmeno con regolarità della disinfestazione. E al danno si aggiunge la beffa, perché, nonostante tutto questo, i cittadini continuano a pagare ogni mese per l’utilizzo di quelle cantine, sotto la voce “oneri accessori”, come puntualmente richiesto dall’Ente.
Ci sarebbe quasi da ridere, se la situazione non fosse drammatica e non rischiasse anche di diventare tragica. Perché, dopo trent’anni d’incuria, le fondamenta stesse di quei palazzi risultano adesso intrise d’acqua e di melma, in modo visibile a occhio nudo, piene di fori, di crepe, di zone che si stanno sbriciolando.
Vogliamo aspettare che quei palazzi crollino, provocando un disastro di proporzioni inimmaginabili, o non è forse il caso che Ater intervenga immediatamente, a risanare la situazione”