Nel nostro territorio, al Tufello, si estende un’area che sembra essere stata dimenticata, un angolo di città sospeso nel tempo rarefatto delle istituzioni. Una sorta di triangolo dell’abbandono che collega tre punti simbolici: il campo sportivo ex-Detroit, la scuola materna Monte Cardoneto e la Biblioteca Ennio Flaiano. Tre luoghi che un tempo offrivano sport, cultura e istruzione, oggi ridotti a spazi chiusi, transennati, dimenticati. La scuola materna di Via Monte Cardoneto è chiusa ormai da anni. Dichiarata inagibile, è rimasta così, immobile dietro un cancello arrugginito, mentre le famiglie sono state costrette a spostare altrove i propri figli. Nessun cantiere, nessun cartello che indichi lavori futuri. Solo erbacce e silenzio. Poco più in là, il campo sportivo ex-Detroit, che per anni ha ospitato tornei e attività per i giovani, è oggi un’area inutilizzabile. Si parla da tempo di una riqualificazione in un moderno parco sportivo, ma di concreto non si è ancora visto nulla. Solo promesse e buone intenzioni, senza un progetto operativo all’orizzonte. E per concludere, la Biblioteca Ennio Flaiano è attualmente una biblioteca senza libri, o meglio con i libri inscatolati, in attesa di fantomatici lavori di ristrutturazione che dovevano partire mesi e mesi or sono. Tutto tace, una sede alternativa non c’è e, intanto, il quartiere resta senza il suo presidio culturale, punto di riferimento per studenti, famiglie e lettori. In mezzo a tutto ciò, come beffa e simbolo di un’urbanistica svuotata di senso, si erge la strada “artistica” di Via Monte Ruggero, un intervento controverso che sembra più una toppa estetica che una risposta concreta ai bisogni del territorio. Serve un piano integrato di rigenerazione urbana che parta dall’ascolto dei bisogni reali. Niente più rattoppi estetici o inaugurazioni simboliche. Serve concretezza. Perché ogni triangolo, se invertito, può diventare una freccia. Ma solo se qualcuno decide finalmente di indicare la giusta direzione
Lorenzo Salvador Oliveti
