Ci vogliamo far mancare altro?
Scoppia il caso delle compensazioni urbanistiche a Roma, tra cui è previsto, guarda caso, che un intervento “atterri” a Porta di Roma.
Non bastavano i cambi di destinazione d’uso in residenziale del 18% approvati tra il 2013 e il 2017, non bastavano interi fabbricati direzionali riconvertiti in residenziali con il piano casa a Porta di Roma.
Tutto questo non bastava per il Comune di Roma e per l’assessore Maurizio Veloccia, che difende il provvedimento.
Infatti nel nostro quartiere si prevede di realizzare altri fabbricati residenziali, non previsti fino all’altro ieri, tanto per aumentare la pressione abitativa e non mancare l’obbiettivo, che sembra essere perseguito con sempre maggiore chiarezza, di rendere Porta di Roma un quartiere dormitorio privo di servizi.
Altri che quartiere modello e centralità urbana!!!
Ci risulta, infatti, che lì dove erano previste palazzine di 4/5 piani ora saranno realizzati edifici di 9 piani.
Eclatante la situazione di uno dei comparti fondiari che passerà da una SUL di 16 Mila mq (di cui 1600 residenziali) ad una SUL abitativa di 25 Mila mq. Cioè un incremento della SUL di oltre il 50% e un incremento della SUL abitativa di 16 volte (1600%).
E indovinate un po’ chi è che deterrà i diritti edificatori? Ebbene sì… .proprio loro…quelli del Fondo Tulipa, gli stessi che stanno provando in tutti i modi a sottrarre fondi pubblici per la realizzazione del Parco delle Sabine, coadiuvati, ovviamente, dal Comune di Roma.
Non c’è che dire. Bravi! Continuate così, Robin Hood al contrario, e fategli risparmiare tanti bei Milioni di soldi pubblici dovuti.
Con questi numeri è un mistero comprendere su quali basi Veloccia possa sostenere che l’indice edificatorio a Porta Di Roma venga ridotto per fare spazio alle compensazioni, come riportato in questo stralcio del suo intervento di ieri: ce lo spiegate Maurizio Veloccia e Paolo Marchionne Presidente III Municipio ?
Comitato di tutela Parco delle Sabine











