Da quando, nel marzo 2021, è stata riqualificata la scalinata di via Tremiti con i versi di Leopardi a mo’ di murale, che per carità è una realizzazione gradevole, per far sì di non ostacolarne la visuale i secchioni della spazzatura che vi alloggiavano di fronte sono stati deportati dall’altra parte della strada, a ridosso delle attività commerciali di viale Tirreno.
E dal momento che, non facciamo finta di non saperlo, spesso essi rimangono settimane senza che chi di dovere li svuoti, la spazzatura finisce con l’invadere il marciapiede e il suo cattivo odore, specie d’estate quando fermenta, costringe i negozianti a tenere chiuse le proprie porte pur di non dover respirarlo.
Come se non bastasse, alcune settimane fa qualche sciagurato ha perfino dato fuoco a uno dei bidoni, e il fumo per poco non intossicava una signora che abita al primo piano. Ma nonostante le dovute denunce, dal Municipio se ne fregano, perché, evidentemente, tutelare una poesia dipinta che dopo solo un anno e mezzo già comincia a cancellarsi, ha più importanza che salvaguardare la salute di residenti e commercianti.
Caro Marchionne, possibile che in una strada lunga come viale Tirreno non vi sia una sistemazione migliore per quei dannati cassonetti?
