Rino Gaetano Day, doppio ricordo inedito nel cuore di Talenti

Giu 27, 2022 | Cultura

C’era una volta Rino Gaetano, il genio calabrese che ha lasciato segni indelebili sulle nostre strade. Orme di testi, note musicali, accordi professionali e, disgraziatamente pure di sangue in quel maledetto incrocio sulla Nomentana. La stessa via che, quest’anno, si è allungata con fili invisibili fino all’angolo con viale Kant, in direzione Sessantotto Village. Proprio lì circa 15.000 spettatori, stando alle stime degli organizzatori, si sono assiepati fra il 2 e il 3 Giugno per cantare assieme alla Rino Gaetano Band e volgere, almeno un secondo, lo sguardo al cielo.

Sotto la guida della sorella Anna e del nipote Alessandro, l’evento ha raccolto per questa XII edizione artisti trasversali, dagli storici Tricarico e Rachele Bastreghi agli emergenti Andrea Strange e NaElia, uniti metaforicamente e fisicamente sotto l’immagine posterizzata di Rino. A unire i punti ci ha pensato un’artista che ha fatto suo il clima retrò e lo ha trasformato in contemporaneità: Mille. Infatti la cantautrice di Marino ha intrattenuto per brevi momenti l’immensa folla del Sessantotto Village e ha saputo immergersi con grande rispetto nel clima amarcord generato dal gruppo composto da Ivan Almadori (voce e chitarra acustica), Marco Rovinelli (batteria), Fabio Fraschini (basso), Alberto Lombardi (chitarra elettrica) e Michele Amadori (piano e tastiere), Alessandro Gaetano greyVision (voce, chitarra acustica e percussioni). Le scalette sono variate sensibilmente, lasciando a discrezione degli ospiti la scelta della canzone più cara di Rino, ma i veri protagonisti sono rimasti proprio quei fan che, nonostante siano stati orfani nei 2 anni pandemici, dell’imprinting partecipativo live, hanno accompagnato con cori e urla a squarciagola ogni rima del cantautore di Crotone, senza esitare un secondo di fronte alla fila oceanica per l’ingresso allaserata o già accampati dal tardo pomeriggio sul prato. L’Unicef, invece, lo ha celebrato con una pigotta a mano realizzata proprio con le sue sembianze e regalata sul palco a Greyvision.

Insomma sfumature diverse ma sempre nostalgiche e magiche per quell’artista trapiantato nel nostro quartiere e simbolo di vita oltre la morte sempre di grandissima attualità.

Crediti foto : Cristina RezziJacopo Brucculeri