“RIQUALIFICATA” PIAZZA SEMPIONE. LIBERATA DALLE AUTO…MA ANCHE DAGLI ALBERI.

Set 16, 2022 | Territorio

Un nuovo look per Piazza Sempione, dopo i lavori di riqualificazione partiti già oltre un anno fa. Una pavimentazione tutta nuova, delimitata da arredi urbani e liberata dai parcheggi che erano presenti fino all’intervento. I marciapiedi, apparsi più larghi, a fronte di una grande area pedonale antistante alla sede Municipale.

In un periodo in cui si rivendica l’assoluta carenza di verde e soprattutto la decisa conversione green dal punto di vista ambientale”,  una mancanza di alberi in una location dalla superficie così importante, rappresenta per molti una sconfitta di idee. Anche il Presidente Marchionne non è sembrato del tutto soddisfatto di questa scelta “poco green”.

Il progetto era stato fortemente voluto dall’ex minisindaco Giovanni Caudo, che in merito alla questione, dal suo profilo fb, ha rimandato alla competenza della Sovrintendenza Capitolina, la decisione inerente la mancata piantumazione delle alberature. Specifica, in tal senso, che in una nota “La Sovrintendenza ha prescritto il ripristino dei filari di alberi che erano nel progetto originario del 1920 di Giovannoni, quelli su Corso Sempione e sul marciapiede lato Horus (lato ufficio postale), che saranno infatti ripiantati. La stessa Sovrintendenza Capitolina e la Soprintendenza Statale hanno invece vietato l’inserimento di alberature nella parte centrale della piazza in quanto classificata come “città storica” nella quale non è consentito l’inserimento di nuove alberature. La stessa prescrizione ha riguardato infatti tante altre sistemazioni pedonali nella città di Roma sempre all’interno della Città Storica”.
Caudo ha inoltre aggiunto che ““L’assenza di alberi” è stata una questione ampiamente dibattuta, in fase di redazione del progetto anche con i cittadini e, come detto più volte, non poteva essere accolta dall’amministrazione, almeno in quella fase”.

A latere di tutto ciò ed alla vigilia dell’inaugurazione dell’opera riqualificata, il malumore in seno alla cittadinanza risulta ampiamente tangibile.