VAL D’ALA 2030: IL NUOVO PROGETTO PER LA STAZIONE ABBANDONATA

Gen 28, 2023 | Ambiente, News, Quartieri, Territorio

di Fabrizio Ciofani.

 

Sta succedendo qualcosa. Nel silenzio generale. C’è movimento attorno al tanto atteso obiettivo di Chiusura dell’Anello ferroviario di Roma, incluso tra quelli del PNRR.

Siamo andati allora personalmente a spulciare tra le centinaia di documenti relativi, per saperne di più. Poi, abbiamo voluto parlarne con alcune nostre conoscenze di lunga data, e di comprovata esperienza in materia, il signor Masci e il signor Andrea Brunasso. Così, in questa puntata zero del nostro speciale dedicato a quello che abbiamo chiamato «Progetto Val d’Ala 2030», possiamo riassumere per primi i dati e i fatti.

Lo scorso agosto, Ferrovie dello Stato Italiane ha trasmesso a vari soggetti giuridici e amministrazioni, tra cui le Direzioni Generali Lavori Pubblici e Infrastrutture della Regione Lazio, la Città Metropolitana di Roma Capitale ed il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, una Comunicazione di avvio Dibattito Pubblico -indetto per il giorno 17 dello stesso mese- e il Progetto di Fattibilità Tecnica-Economica.

Tra gli interventi facenti parte del più ampio progetto in oggetto, viene indicato tra i lotti funzionali previsti, al numero 2, anche quello per il tratto Tor di Quinto – Val d’Ala. Il che non solo comporta un restauro ex novo della nostra stazione di quartiere, con tanto di raddoppio dei binari di pertinenza, ma altresì significa finalmente una futura riapertura della stessa, al fine di potenziare l’offerta commerciale per i passeggeri nel nodo di Roma e creare un itinerario di gronda alla Capitale per il traffico merci.

Il ripristino della fermata, infatti, ricongiungerebbe la zona delle Valli alla linea che porta a Tivoli passando per Tiburtina, come anche a San Pietro, Valle Aurelia e all’aeroporto di Fiumicino. La nuova struttura peraltro contemplerebbe uno spazio attesa di 100mq, con sedute, un’area wc con nursery, superamento delle barriere architettoniche, quattro posti auto per disabili, quattro stalli per il cosiddetto kiss & ride, e quaranta parcheggi per biciclette, nel pieno rispetto dei criteri ambientali minimi e con ridotto impatto ambientale. E magari anche l’area ristoro e il capolinea per gli autobus mai realizzati potrebbero vedere la luce.

Ora, per cantare vittoria è ancora presto. Le tempistiche sono lunghe e i passaggi intermedi prima di arrivare a dama sono tanti. A cominciare dalla solita burocrazia fino a considerare cantierizzazioni, rischi archeologici, bonifiche ed espropri. Con l’aggiunta di qualche modifica -provvisoria o definitiva- all’attuale viabilità di via Salaria e via dei Prati Fiscali, dove saranno installati i pilastri di un nuovo viadotto sopraelevato.

Fortunatamente, gran parte del tracciato su cui si svilupperà l’inedita tratta ferrata è già predisposto da anni, come ad esempio la curva dello snodo, disegnato già in epoca Mussoliniana, di passaggio tra la Torre Salaria e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Il segmento di nostro interesse è di 2.400m totali e se ne stabilisce l’attivazione per il 2027.

Sarà questa con Tor di Quinto e Tiburtina, quindi, la prima importante interconnessione per la Stazione Val d’Ala del futuro, che precederà quella del 2030 con Aurelia e Roma Smistamento.

Tutto questo, come detto all’inizio dell’articolo, sta tuttavia passando sotto silenzio da parte delle Istituzioni quanto della stampa. Il solo a farne menzione, finora, è stato il Messaggero in un recente trafiletto, superficiale e poco chiaro, nel quale si congetturava, forse un po’ a sproposito, in merito a una riapertura della fermata già dal prossimo anno, che carte alla mano ci appare assai improbabile con i lavori in corso, a meno di un servizio solamente provvisorio.

Un silenzio che ci porta a domandare se il Municipio III sia almeno al corrente della faccenda -considerato che non era neppure tra i destinatari delle comunicazioni inviate da Ferrovie- e se ha delle dichiarazioni per i cittadini al riguardo. Ci chiediamo, inoltre, chi stia effettivamente partecipando al Dibattito Pubblico.

Nel frattempo, assieme ad alcune personalità molto attive del quartiere, si sta pensando di dare forma ad un osservatorio, che monitori, informi e aggiorni la collettività, anche tramite il nostro mensile La Quarta.

Noi infatti continueremo intanto a seguire passo dopo passo le varie fasi della questione, e già nei prossimi numeri entreremo in maniera più specifica nei dettagli del progetto, di quelli che dovrebbero essere i lavori e i cambiamenti edilizi, per offrire un quadro completo. Rimanete sintonizzati.