Perché Elena Fabrizi, sorella di Aldo, dovrebbe brillare di luce propria, al di là del personaggio. Proponiamo di onorarne la memoria col suo vero nome
di Fabrizio Ciofani
Elena Fabrizi, o meglio, Elena Fabrizi, è stata un’autentica pioniera della comicità. Le sue interpretazioni hanno fatto sì che il personaggio della Sora Lella diventasse un’icona intramontabile, capace di rappresentare le tradizioni e i valori della gente comune. Grazie alla sua straordinaria capacità di esprimere la romanità in tutte le sue sfumature, ha conquistato il cuore degli italiani, che oggi ritengono l’attrice un simbolo di un’epoca e di un modo di essere.
Viale Sora Lella, nel quadrante Nomentano del quartiere Talenti, sancisce il legame di Roma con una delle protagoniste più amate del cinema di casa nostra. Tuttavia, sarebbe opportuno rendere onore anche alla persona fuori dallo schermo, riconoscendola con il suo nome di battesimo, che oggi compare solo nella didascalia.
Cambiare l’intitolazione della strada in viale Elena Fabbrizi -o Fabrizi, eventualmente con la dicitura “detta Sora Lella”, in calce- sarebbe un atto di giustizia storica e intellettuale. Un dovuto tributo alla donna, oltre che alla carriera e al lavoro che ella ha sostenuto per emergere in un campo spesso dominato da figure maschili. La decisione di mantenere un soprannome affettuoso, in parte, sminuisce il valore del suo contributo artistico, riducendo una figura fondamentale del folklore romano a un semplice alias.
Così come poco lontano troviamo via Carlo Lorenzini, anziché Collodi, o via Antonio de Curtis, piuttosto che Totò, questa strada dovrebbe chiamarsi viale Elena Fabbrizi.
Il Sindaco, il Presidente del III Municipio e le autorità competenti della Città Eterna, ma anche un suo caro amico e allievo come Carlo Verdone, considerino seriamente questa proposta de La Quarta, coinvolgendo la cittadinanza in un dibattito che non riguarda soltanto la toponomastica, quanto soprattutto la modalità con cui commemoriamo la nostra eredità culturale. Un gesto simbolico che, dietro a una vera e propria dedica, potrebbe riportare alla memoria di tutti l’importanza di Elena Fabbrizi e la ricchezza della tradizione romana.
Facciamo in modo che il nome di una delle più iconiche interpreti italiane non venga dimenticato, che Roma continui a onorare chi ha contribuito a farla grande, celebrandone quella vita e l’arte, che continuano a ispirare e a far ridere generazioni di romani e no.